mercoledì 23 ottobre 2013

COSTRUISCI IL TUO FUTURO : Master in Gestione delle RISORSE UMANE

Il prezioso ingrediente che fa di un'azienda l'organizzazione vincente sotto ogni punto di vista : gli uomini.

Risorse uniche ed imprescindibili, innovano, ricercano, condividono e creano. E' grazie alla loro energia e competenza che l'impresa cresce quotidianamente.

Nel percorso descritto occorre un'attenta gestione del capitale umano: si deve attrarre il talento in azienda ma si deve avere la capacità di coinvolgerlo, trattenerlo, farlo crescere e fare in modo che ogni progetto sia il perfetto risultato di una ricetta vincente.

Difficile descrivere la figura del Responsabile della Gestione delle Risorse Umane, facile spiegarlo : signore aziende sappiate che è il vostro miglior Business partner, signori candidati sappiate che non esiste università che possa completare il vostro percorso di studi tanto da rendervi idea di che cosa realmente accada nelle dinamiche aziendali.



E' per questo che nasce il Master in Gestione delle Risorse Umane di ISTAO: per rispondere alle sollecitazioni che provengono dai cambiamenti organizzativi in corso nell'impresa e che influenzano e modificano gli stili ed i contenuti del management delle risorse umane.

Un Master che prevede, nella prima parte, una "full immersion" nella comprensione del Business, mentre nella seconda un orientamento all'approfondimento di quelle conoscenze tecniche e manageriali per la gestione delle Risorse.

Il Master si rivolge a laureati magistrali in discipline economiche, giuridiche, ingegneristiche e umanistiche con un'indispensabile conoscenza dell'inglese: avrà durata di 11 mesi comprensivi di un periodo di stage di fine corso.
Il percorso full-time avrà un taglio in stile americano: si parte dalla pratica per costruire la teoria sulle aree tematiche del Business Strategy, HR Management, Change management, People development e Pewople strategy.

Il project-work e lo stage finale rappresenteranno importanti occasioni per essere inseriti in un contesto professionale allineato con le proprie attitudini, conoscenze e competenze e porre le basi per la propria carriera lavorativa.





Per informazioni tel. 071.2137011 - informa@istao.it - www.istao.it

lunedì 21 ottobre 2013

IL CONTATTO - di Beniamino Cinti Luciani

Questo termine si presta spesso a interpretazioni e quindi se ne può fraintendere il contenuto, per questo motivo provo a darne una definizione che proviene dalla teoria della Gestalt. 

Abbiamo accennato in altre occasioni all'indispensabile necessità dell'altro e della sua presenza nella nostra vita, dove per "ALTRO" non si intende solo la presenza degli altri esseri umani, ma dell'AMBIENTE e di tutto ciò che lo compone (natura, clima, contesto sociale, cultura, affetti...). Con quali difficoltà o semplicità, accediamo alla relazione con tutto ciò che ci circonda? Sulla base di questo fondamentale principio, il CONTATTO, si esprime con la possibilità di aprire i nostri confini e di permettere l'accesso all'esperienza della relazione. L'individuo percepisce il valore del momento, attraverso un flusso di energia che proviene dall'esterno e che permea l'identità. Dopo questa esperienza, l'individuo è arricchito, è avvenuto il fenomeno della variazione e dell'accrescimento della conoscenza. Come in una sinfonia, l'armonia della musica inizia con un LARGO, seguito da un CRESCENDO, per proseguire con un ANDANTE/ALLEGRO per  concludere con un ADAGIO. Quello che resta è un benessere dello spirito e ciò che è entrato a far parte di noi, resta anche se non ne siamo consapevoli. 

La conoscenza quindi non è un accumolo di cognizioni ma una variazione continua di sensazioni,emozioni, stati d'animo che si sperimentano in relazione all'ambiente. Ora bisogna aggiungere che la storia personale, i nostri traumi, gli eventi dolorosi della nostra vita ma anche i momenti di piacere e bellezza producono una sensibile influenza per l'accesso al contatto. Il sole non brilla sempre, così come non è sempre nuvolo, ma avverrà più spesso, che le nubi offuschino il sole, che successivamente brillerà di nuovo e percepiremo la sua luminosità proprio per contrasto con il momento in cui era offuscato.Queste variazioni però ci inducono a pensare che la luce potrebbe non tornare e che potrebbe restare nuvolo a lungo e per contro a desiderare che ci sia sempre il sole.

Nella nostra vita, dunque, le esperienze, accumulano, paure e ansie, dalle quali ci difendiamo strutturando difese. Il CONTATTO allora viene vissuto con contenuti di rischio e si tende ad evitarlo e a contenerlo per timore di essere feriti.... oppure malgrado le ferite, sappiamo intimamente che non possiamo farne a meno perché, unica autentica fonte di vita.


di Beniamino Cinti Luciani
Psicologo
bennibcl@gmail.com