venerdì 12 novembre 2010

INTELLIGENZA ED INTELLIGENZE - di Serenella Ruggeri


Un evento di interesse comune, con approccio interdisciplinare lodevole ed innovativo, soprattutto se calato nella nostra realtà territoriale: un messaggio di attenzione alle persone ed alle relazione non indifferente. Condivido con interesse ed orgoglio, l'articolo pubblicato da Serenella Ruggeri, Club TI Marche, in merito all'ultimo incontro “Organizzazioni, armonia e produttività. Persone o modelli: Da chi dipende il risultato?” durante il quale si sono affrontate tematiche legate all' Intelligenza Emotiva e non solo. Buona lettura,


"Il professor Gian Maria Bianchi è stato chiamato anni fa, dal preside della facoltà di Economia Aziendale della Liuc perché lo aiutasse a creare una cattedra di insegnamento che spiegasse ai ragazzi che accanto alle competenze tecniche era necessario sviluppare anche quelle capacità relazionali in grado di riconoscere e generare valori positivi all’interno delle organizzazioni in cui si troveranno ad operare in futuro, poiché i fattori di successo nel lavoro e nella vita sono sicuramente quelli di un curriculum scolastico brillante, di una intelligenza vivace, di competenze professionali eccellenti, ma non è tutto.
Il prof. Bianchi ci illustra come negli anni ’80 del secolo scorso, il 1980, la psicologia ha formulato con Howard Gardner, psicologo americano nato nel 1943, LA TEORIA DELLE INTELLIGENZE MULTIPLE.
Questa teoria ripresa poi anche da altri, ma non condivisa da tutti, è basata sulla convinzione che gli esseri umani sono dotati di più forme di intelligenza interconnesse tra loro e che determinano le facoltà dell’individuo su base neurologica, staccandosi di fatto dalla teoria classica basata sulla presenza di un fattore unitario misurabile tramite il QI.


Per cui esiste l’INTELLIGENZA LOGICO-MATEMATICA, che consiste nell’abilità di valutazione e di confronto di oggetti concreti o astratti e nell’individuare relazioni e principi.
L’INTELLIGENZA LINGUISTICA, che si esprime nell’uso del linguaggio e delle parole e nella capacità di adattare le parole al contesto e alla comunicazione della propria idea.
L’INTELLIGENZA NATURALISTICA, che permette il riconoscimento di oggetti naturali e che è collegata alla capacità classificatoria e tassonomica.

L’INTELLIGENZA MUSICALE, che si rivela nella composizione e nell’analisi di brani musicali e nella capacità di discriminare con precisione altezza dei suoni, timbri e ritmi. Metafora spesso usata anche in riferimento al business quando si parla di un manager come direttore di orchestra (essere capace di coordinare gli strumenti pur non essendo eccellente nel suonarne uno)

L’INTELLIGENZA VISIVO-SPAZIALE, capacità di orientarsi e di rappresentare oggetti visivi in termini di relazioni funzionali – per esempio un organigramma – percependo idealmente le relazioni pur non avendoli a disposizione.

L’INTELLIGENZA CINESTETICA, che è la capacità manuale oltre che quella di dare istruzioni al proprio corpo per un funzionamento ideale. E’ l’intelligenza degli atleti ma anche degli artigiani, dei chirurghi e dei dentisti.

L’INTELLIGENZA ESISTENZIALE, che è la capacità di riflettere sulle questioni universali dell’esistenza.

Le ultime due intelligenze sono l’intelligenza interpersonale e l’intelligenza intrapersonale. La prima è la capacità di interpretare le emozioni, le motivazioni e gli stati d’animo degli altri e l’altra è la capacità di comprendere le proprie emozioni e di incanalarle in forme socialmente accettabili.

Queste due ultime intelligenze rappresentano l’INTELLIGENZA EMOTIVA e nel porci la domanda qual è la differenza tra intelligenza e capacità e quella se si nasce con l’intelligenza o si sviluppa, il professor Bianchi ci chiarisce che esistono delle competenze, cioè comportamenti responsabili, che determinano una prestazione eticamente e tecnicamente corretta di prestazione professionale e che declinano le due intelligenze. Quindi l’Intelligenza Intrapersonale si sviluppa attraverso l’autoconsapevolezza, l’assertività, l’autostima, l’autorealizzazione e l’indipendenza. L’Intelligenza Interpersonale è esplicabile attraverso i concetti di relazioni interpersonali, empatia, responsabilità sociali.

Il prof. Bianchi ci spiega che in particolare l’empatia, cioè la capacità di entrare in una relazione di comprensione profonda di cosa prova e sente l’altro, è un fenomeno essenziale delle relazioni umane e rappresenta nella dimensione lavorativa, la capacità di comprendere l’altro, valorizzare l’altro, fare leva sulla diversità e utilizzare la capacità politico-sociale definendo di fatto la linea di demarcazione tra una cattiva e una buona comunicazione.

Per cui un linguaggio o un comportamento orientato verso la puntualizzazione (tipico del linguaggio scientifico), la recriminazione (trasformare in crimine), la predica (imporre dall’alto) e il biasimo (te l’avevo detto io) possono portare probabilmente a posizioni di conflitto reciproco, mentre le regole di una buona comunicazione si fondano – oltre alla capacità di governare ed esprimere le emozioni, di essere consapevoli delle diversità che inducono i contrasti tra le persone e della necessità di praticare la pazienza – sulla pratica del DOMANDARE invece che AFFERMARE: la domanda può comunicare la stessa cosa dell’affermazione, ma lascia la possibilità all’altro di esprimersi; INDAGARE prima di SENTENZIARE: anche qui ritorna il concetto di chiedere prima e di comprendere il contesto; EVOCARE anziché SPIEGARE: usare metafore che parlano alle emozioni, al cuore si direbbe, e non al razionale cioè alla mente" (./. continua).

Tutti i dettagli della serata, materiali e contenuti degli interventi direttamente su:

http://www.clubtimarche.it/2010/11/11/intelligenza-e-intelligenze/comment-page-1/#comment-223

Alla Prossima !

Silvia Cingolani
Mondo-HR Marche