L'ascolto ...
direi che per
primo dovresti ascoltare il tuo corpo, i suoi segnali anche più minuti: la
peristalsi viscerale, lo stato delle spalle e della schiena...che energia senti
nelle gambe e nei piedi, come si muovono le tue braccia e cosa tocchi con le mani....poi
la testa, cosa vedi, come guardi, il tono della voce, i pensieri e come li
esprimi, quando sei sul vero e quando sul mentire, e non dirmi che non menti,
perché sarebbe una menzogna...poi ascolta come manipoli e come seduci....ecco,
ora sei pronto per ascoltare l'altro.
L'altro parla, tu l'ascolti, ma senti già
la necessità di controbattere, di dire la tua, di dire il tuo pensiero, di fare
in modo che i tuoi argomenti sopravanzino i suoi e tu possa sentire un tuo
potere, il potere di dimostrare che tu sei nel giusto. Naturalmente, non ci
accorgiamo di questa nostra dinamica, siamo assolutamente convinti che ci siamo
mossi adeguatamente, esprimendo il nostro pensiero: in realtà non abbiamo
ascoltato l'altro ma solo ed esclusivamente noi stessi!
Ti sei chiesto che cosa
desiderava sentirsi dire l'altro? l'hai guardato cercando di percepire il suo
stato d'animo? L'altro è allegro ? triste ? preoccupato ? addolorato ? stanco ?
nervoso ? ecc... no, non l'hai fatto...avevi bisogno di dire la tua...avevi
bisogno di liberarti della tua ansia...
Ogni relazione produce diversi livelli
d'ansia.
Quanto sei disposto ad ascoltare l'ansia dell'altro? ti accorgi quando
vuoi evitare ? ti accorgi che parli soprattutto con quelli che ti ascoltano? con
quelli che ti danno ragione ? con quelli che definisci i simpatici? Per gli
antipatici, provi a svelare cosa c'è dietro la loro antipatia? TI PUOI
PERMETTERE, DOPO AVER ASCOLTATO, DI RESTARE IN SILENZIO? di non dare consigli,
pareri, giudizi? e lasciare a chi ha parlato la possibilità di sentire ciò che
ha detto ... di essere lui a fare domande? Lo sai che così applicheresti la più
antica magia dell'uomo? "Se baci il rospo, si trasforma in principe o
principessa "
di Beniamino Cinti Luciani
Psicologo
bennibcl@gmail.com