giovedì 1 novembre 2012

"GENIO E FOLLIA" : BINOMIO RARO E VINCENTE

Non pensiamo immediatamente a Vincent Van Gogh, Charles Baudelaire o Ernest Hemingway ne tantomeno a legami genetici tra creatività, arte e sregolatezza, ma caliamo la definizione nella nostra quotidianità : pensare in modo più creativo, vedere oltre gli schemi, accettare le diversità di chi non reagisce ai nostri impulsi come avevamo previsto ....

Approcciare ad un problema con soluzioni differenti e che normalmente noi non avremmo identificato è una risorsa per l'azienda da non sottovalutare: certo è però che avere la fortuna di trovare e trattenere i piccoli geni in azienda non è poi così facile.

Ciò che distingue l'operato della loro mente è una mancanza di "filtri" nel vedere e leggere la realtà: la mente diventa più creativa e si mette in moto la parte destra del nostro cervello che scova strade alternative che la razionalità ed il ripetersi degli schemi - talvolta non proprio sotto controllo - che si attivano automaticamente di fronte a soluzioni e decisioni da prendere.

La diversità è un lusso che un imprenditore deve accollarsi e non solo, deve stimolare l'incontro ed il confronto tra le parti anche se talvolta o inizialmente sarà un vero e proprio scontro. Non dimentichiamo inoltre il linguaggio: se i ns talenti approcciano con idee e metodi differenti, diverso sarà anche il metodo di comunicazione utilizzato dal singolo.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di innovazione e creatività.

“Non esiste grande genio senza una dose di follia”
Aristotele, 384 e il 322 a.C.