lunedì 21 ottobre 2013

IL CONTATTO - di Beniamino Cinti Luciani

Questo termine si presta spesso a interpretazioni e quindi se ne può fraintendere il contenuto, per questo motivo provo a darne una definizione che proviene dalla teoria della Gestalt. 

Abbiamo accennato in altre occasioni all'indispensabile necessità dell'altro e della sua presenza nella nostra vita, dove per "ALTRO" non si intende solo la presenza degli altri esseri umani, ma dell'AMBIENTE e di tutto ciò che lo compone (natura, clima, contesto sociale, cultura, affetti...). Con quali difficoltà o semplicità, accediamo alla relazione con tutto ciò che ci circonda? Sulla base di questo fondamentale principio, il CONTATTO, si esprime con la possibilità di aprire i nostri confini e di permettere l'accesso all'esperienza della relazione. L'individuo percepisce il valore del momento, attraverso un flusso di energia che proviene dall'esterno e che permea l'identità. Dopo questa esperienza, l'individuo è arricchito, è avvenuto il fenomeno della variazione e dell'accrescimento della conoscenza. Come in una sinfonia, l'armonia della musica inizia con un LARGO, seguito da un CRESCENDO, per proseguire con un ANDANTE/ALLEGRO per  concludere con un ADAGIO. Quello che resta è un benessere dello spirito e ciò che è entrato a far parte di noi, resta anche se non ne siamo consapevoli. 

La conoscenza quindi non è un accumolo di cognizioni ma una variazione continua di sensazioni,emozioni, stati d'animo che si sperimentano in relazione all'ambiente. Ora bisogna aggiungere che la storia personale, i nostri traumi, gli eventi dolorosi della nostra vita ma anche i momenti di piacere e bellezza producono una sensibile influenza per l'accesso al contatto. Il sole non brilla sempre, così come non è sempre nuvolo, ma avverrà più spesso, che le nubi offuschino il sole, che successivamente brillerà di nuovo e percepiremo la sua luminosità proprio per contrasto con il momento in cui era offuscato.Queste variazioni però ci inducono a pensare che la luce potrebbe non tornare e che potrebbe restare nuvolo a lungo e per contro a desiderare che ci sia sempre il sole.

Nella nostra vita, dunque, le esperienze, accumulano, paure e ansie, dalle quali ci difendiamo strutturando difese. Il CONTATTO allora viene vissuto con contenuti di rischio e si tende ad evitarlo e a contenerlo per timore di essere feriti.... oppure malgrado le ferite, sappiamo intimamente che non possiamo farne a meno perché, unica autentica fonte di vita.


di Beniamino Cinti Luciani
Psicologo
bennibcl@gmail.com


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