mercoledì 28 novembre 2012

PERSONAL BRANDING duepuntozero !

E' ormai una definizione che sentiamo ripetere da tempo, ma l'analisi approfondita del fenomeno è ben più completa e complessa di quanto possa sembrare. Avere un bel Blog con centinaia di contatti e migliaia di lettori, ottimo profilo di linkedIn, presenza su Twitter ... poi ?
Che cosa manca ?

L'Obiettivo ! Ecco che cosa manca: sapete esattamente cosa comunicare e come ? Siete sicuri di dare di voi l'immagine che volevate condividere con il mondo intero ? 

E' vero che il marchio ovvero l'azienda o l'organizzazione per la quale si lavora può essere un ottimo biglietto da visita, ma ricordate che esiste anche il contrario: la fortuna di avere nella propria organizzazione talenti riconosciuti e manager stimati, saranno loro a dare un imprinting da non sottovalutare all'azienda. Questo conterà ancora di più nel caso di azienda di servizi o consulenza: è con i valori che si fà la differenza, non con le competenze.

L'autenticità è l'elemento maggiormente premiante: è vero che si può costruire la propria reputazione, soprattutto con gli attuali mezzi di comunicazione e con la facilità nell'utilizzo degli stessi, ma prima o poi la sostanza che contraddistingue la vostra professionalità dovrà essere messa in campo. Si può anche influenzare la percezione, questo lo affermo in maniera positiva: non parlo di manipolare informazioni e di strumentalizzare i mezzi ma le potenzialità che abbiamo per far si che il messaggio che navighi in rete sia quello corretto, quello reale e voluto, sono infinite.

Riporto un principio che reputo fondamentale e condivido rispetto a quanto dichiarato da Luca Isabella : il principio della generosità. Dare per primi, sacrificare minuti preziosi della nostra giornata per rispondere, chiarire, suggerire, informare, dare spunti preziosi non ha prezzo e quando si riceve (e vi assicuro che non accade poi così raramente), ringraziare.

Un altro elemento di rilevante importanza è il sapersi distinguere: curare il contenuto delle vostre dichiarazioni, privilegiare la qualità alla quantità, fare emergere appunto i valori che vi contraddistinguono voi, esattamente voi e non altri, sarà questa la visione vincente del vostro brand. Come ? Bene, riporto il consiglio di Giovanni, un caro amico e collega che mi suggerì una semplice azione : prima di pubblicare, inviare, dichiarare o quant'altro vi venga in mente di fare, fermatevi un attimo congelate il post o chiudete in bozza la @mail, dedicatevi a tutt'altra attività e solo dopo un lasso di tempo congruo riaprite il messaggio e rileggetelo, vi assicuro che ne cambierete i termini alleggerendo o forzando il contenuto in base alle reali esigenze (e non al primo istinto). Provate ed apprezzerete immediatamente il risultato.

Poi al contenuto reso perfetto con più ritocchi - se necessari - aggiungete un buon personal branding ovvero il vostro packaging : immagine, contatti, rete  a supporto, reputazione, social network ed il gioco sarà fatto. Ricordate però che ogni social network ha il suo linguaggio, le sue tematiche la sua tipologia di utente, farete quindi un buco nell'acqua se - dopo tanto lavoro - il mezzo di comunicazione utilizzato sarà quello sbagliato !

Ultima raccomandazione: prima di provare con una qualsiasi strategia on line prendete un foglio di carta e disegnate la vostra strategia di personal branding identificando in primis il vostro obiettivo.

Be Yourself !


Silvia Cingolani
Mondo HR Marche

2 commenti:

  1. Cara Silvia, non posso che condividere. Sembra tutto semplice ma, proprio perche' il mezzo e' nuovo, e' piu' complesso. Scelta del mezzo, stile, lingua, contenuto, strategia e sopratutto obiettivo. Personal branding si, ma quale brand e di quale individuo.

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  2. Non posso che condividere: mezzo nuovo, scelte nuove, filosofie nuove, linguaggi nuovi.E su tutto, chiarezza sul dove si vuole andare!

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