Credo che a nessuno sfugga come tutta la nostra vita sia un tentativo costante
di mantenere un ordine coerente rispetto al nostro pensare ed agire.
Credo anche
che a nessuno sfugga, come altrettanto costantemente tradiamo i nostri principi
di coerenza con la conseguenza di profondi sensi di colpa, ansia, sintomi
depressivi, crisi di panico.... spesso la coerenza è assimilata ai principi
morali ed etici, diventa così un ordine interiore, assimilato, strutturale che
produce grande sofferenza e necessità di controllo delle azioni, aprendo così la
porta a quelle strutture rigide, molto inclini al controllo delle emozioni.
La
psicologia scioglie i nodi, essa ci dice altro sulla natura umana, sui nostri
sensi di colpa, in certo modo assolve, la necessità di dover essere e ci
autorizza ad essere ciò che siamo.
Ci dice che in noi risiede una parte più
oscura, non visibile che contiene al contempo, la luce della nostra vitalità e i
desideri, che non possiamo confessare a noi stessi, ci suggerisce di non
rinunciare alla nostra ragione, ma se ci affidiamo solo ad essa ci ammaliamo. Allora diventa indispensabile integrare la parte che di noi non
conosciamo,quella parte che si esprime con un dialogo interiore più profondo, ma
che invia con continuità e coerenza il messaggio dei nostri desideri. Si esprime
in modo emotivo e questo ci spaventa.
Credo che sia comprensibile allora come
sia impossibile essere coerenti: la nostra parte inconscia è più forte,
enormemente più forte della nostra ragione e non si farà mai convincere da essa. Se facciamo un lavoro di accettazione di noi, potremo scoprire che l'incoerenza
è una nostra parte piena di energia che spinge verso un dialogo interiore molto
ricco e ci pone sempre nuove domande e ci spinge a trovare nuove risposte.
Psicologo
@mail bennibcl@gmail.com
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